Sono nato a Genova nel 1975 e vivo in provincia di Monza e Brianza. Diploma IED (Istituto Europeo di Design – Milano) in fotografia e comunicazione. Ad oggi produco contenuti multimedia foto&video per agenzie pubblicitarie e web, studi marketing, ma seguo personalmente anche clienti diretti in svariati ambiti della comunicazione. Dal 2001 sono Professionista FIAF e titolare dello studio FARMIDEA.

Ho studiato fotografia e sono cresciuto professionalmente in sala posa. Le 2 cose in parallelo mi hanno permesso di imparare a “immaginare” un progetto da una parte, e di “concretizzare” dall’ altra. Entrare in studio quando ancora non esiste nulla: set, scena e luci, soggetti, hai la sensazione di creare tutto con le tue mani. E’ magico! Oggi, rispetto a quando son partito, la fotografia è cambiata. E’ più istintiva, disinvolta, rapida. Non è una questione di meglio o peggio, è così. O stai al passo e cavalchi l’onda con il tuo stile, con la volontà e capacità di saper raccontare qualcosa che sta in piedi… oppure sei destinato all’ estinzione; travolto dalla tecnologia e dalla stratificazione di immagini presenti ovunque.

Si è fotografi quando?

Non passa un solo giorno in cui non pensi alla fotografia. Osservo e mi lascio ispirare da tutto ciò che cattura la mia attenzione. Quando lavoro ho bisogno di perdermi e incantarmi. Ho abbandonato da subito l’arroganza di una fotografia perfetta; mentalmente “rigida”. L’importante è calarsi nell’ attimo, riconoscere la circostanza, l’atmosfera e gli attori. Bisogna “vivere in un film”.

E il video?

La fotografia è di per se statica. Registra l’istante, “l’intuizione”, restituendo un’ immagine carica di suggestione e significato. Ha la potenza di svelare senza mezzi termini la verità, i sentimenti e l’atteggiamento… meglio se non palesemente scontata. Il video come mezzo espressivo, ha bisogno di altre discipline ad esso connesse: la scrittura, la musica, la voce, la luce, il montaggio, la scenografia, etc. In comune c’è “Il film immaginato cerebralmente”, ossia quando sogniamo ad occhi aperti. Quando ci perdiamo seguendolo… e proviamo a portarlo da questa parte come dei pazzi per realizzarlo.